PENSARE SENZA PAROLE. I DONI NASCOSTI DI CHI RAGIONA PER IMMAGINI, PATTERN E AST di GRANDIN TEMPLE
PENSARE SENZA PAROLE. I DONI NASCOSTI DI CHI RAGIONA PER IMMAGINI, PATTERN E AST - GRANDIN TEMPLE

PENSARE SENZA PAROLE. I DONI NASCOSTI DI CHI RAGIONA PER IMMAGINI, PATTERN E AST

GRANDIN TEMPLE

ADELPHI

28,00
  • Collana: LA COLLANA DEI CASI   nà 0
  • Data di pubblicazione: 29/08/25
  • Prezzo di listino: 28,00
  • Disponibilità: Disponibile in libreria
  • Reperibilità:
  • ISBN: 9788845940330

Abstract / quarta di copertina

Se Temple Grandin non ha potuto accedere alla facoltà di Veterinaria è a causa delle gravi carenze in matematica: il suo modo di pensare per immagini - correlato al disturbo dello spettro autistico - le rende infatti difficile maneggiare concetti astratti quali i numeri. La sua particolare forma mentis, riconosciuta e sviluppata grazie ai corsi pratici un tempo offerti dalle scuole, le ha tuttavia permesso di diventare una stimata progettista di macchinari zootecnici, nonché un'autorevole esperta di comportamento animale - materia che, paradossalmente, oggi insegna proprio agli aspiranti veterinari. L'attrito fra il funzionamento del suo cervello e il mondo circostante, avvertito sin dalla più tenera età, l'ha convinta che noi umani abbiamo «modi diversi di pensare»: al pensiero verbale - sequenziale e fondato sul linguaggio - si oppone infatti, in un continuum di gradazioni intermedie, un pensiero visivo che procede per immagini, e che il sistema educativo e il mondo del lavoro sempre più spesso stentano a valorizzare. Intrecciando illuminanti aneddoti storici - fra i pensatori visivi si annoverano molti degli uomini più geniali d'ogni epoca, da Michelangelo a Einstein fino a Steve Jobs -, esperienze personali ed evidenze tratte dai più recenti studi neuroscientifici, Grandin ci offre un'affascinante analisi di queste divergenti forme di pensiero, e insieme lancia alla società un severo monito, affinché impari a scorgere in menti differenti «non una disabilità ma una risorsa» e non si lasci sfuggire un'irrinunciabile opportunità di arricchimento.