SULLE IPOTESI CHE STANNO ALLA BASE DELLA GEOMETRIA E ALTRI SCRITTI SCIENTIFICI E di RIEMANN BERNHARD; PETTOELLO R. (CUR.)
SULLE IPOTESI CHE STANNO ALLA BASE DELLA GEOMETRIA E ALTRI SCRITTI SCIENTIFICI E - RIEMANN BERNHARD; PETTOELLO R. (CUR.)

SULLE IPOTESI CHE STANNO ALLA BASE DELLA GEOMETRIA E ALTRI SCRITTI SCIENTIFICI E

RIEMANN BERNHARD; PETTOELLO R. (CUR.)

BOLLATI BORINGHIERI

20,00
  • Collana: UNIVERSALE BOLLATI BORINGHIERI-S. SCIENT.   nà 265
  • Data di pubblicazione: 04/02/94
  • Prezzo di listino: 20,00
  • Disponibilità: Non presente in libreria
  • Reperibilità: Reperibile in pochi giorni
  • ISBN: 9788833908182

Abstract / quarta di copertina

Il volume raccoglie, oltre al testo della lezione del 1854 che dà il titolo all'opera, alcuni scritti di carattere scientifico e filosofico di Riemann. A saggi di argomento scientifico si affiancano scritti di argomento più direttamente metodologico. La concezione della scienza che ci viene offerta da questi scritti è assai significativa del personaggio e della sua epoca. Per Riemann la matematica non è un mero strumento esteriore da applicare, appunto dall'esterno, ai fenomeni. Al contrario, essa consente di spingersi con il rigore necessario oltre alla superficie dei fenomeni e di penetrare sempre più a fondo nella realtà, nell'ottica di un sistema unitario e quasi metafisico del sapere scientifico.

Vengono qui raccolti, oltre al testo della famosa prolusione del 1854 sui fondamenti della geometria, alcuni scritti del grande matematico tedesco Bernhard Riemann: a saggi di carattere tecnico-scientifico, i cui compaiono alcuni dei temi più discussi del periodo (la natura dell'etere, la fisiologia, la psicologia della percezione, ecc.), si affiancano scritti metodologici e anche filosofici in senso stretto. Questi ultimi mostrano il grande interesse di Riemann per le idee e i personaggi del dibattito filosofico dell'epoca, e gettano nuova luce sulla sua stessa produzione scientifica. La concezione della scienza offerta da questi scritti è assai significativa del personaggio e della sua epoca. Per Riemann la matematica non è un mero strumento esteriore da applicare, appunto dall' "esterno", ai fenomeni. Al contrario, essa consente di spingersi con rigore necessario oltre la superficie delle cose e di penetrare sempre più a fondo nella realtà, nell'ottica di una concezione unitaria del sapere scientifico. Bernhard Riemann (1826-1866) studiò sotto la guida di Jacobi e Dirichlet, a cui succedette nella cattedra a Gottingen. I suoi lavori fondamentali sulle funzioni di variabile complessa, sulla integrabilità e sulla teoria dei numeri aprirono campi di ricerca del tutto nuovi , rendendolo una delle figure centrali della matematica contemporanea.