EMOZIONI SPEZZATE. IL MODELLO RISINTONICO-EMOTIVO PER IL TRATTAMENTO DEI DISTURB di LA CHIUSA SILVIA
EMOZIONI SPEZZATE. IL MODELLO RISINTONICO-EMOTIVO PER IL TRATTAMENTO DEI DISTURB - LA CHIUSA SILVIA

EMOZIONI SPEZZATE. IL MODELLO RISINTONICO-EMOTIVO PER IL TRATTAMENTO DEI DISTURB

LA CHIUSA SILVIA

PSICHE LIBRI

10,00
  • Macrosettore: PSICOLOGIA
  • Settore: PSICOLOGIA-EMOZIONI
  • Collana: PSICOTERAPIA E...   nà 0
  • Data di pubblicazione: 17/04/23
  • Prezzo di listino: 10,00
  • Disponibilità: Disponibile in libreria
  • Reperibilità:
  • ISBN: 9788832183269

Abstract / quarta di copertina

<DescrizioneEstesa>Emozioni spezzate non è solo un viaggio nel cuore dell'uomo, ma è anche un validissimo strumento di lavoro per gli psicoterapeuti: un trattato di psicodiagnostica e pratica psicoterapeutica che può dare utili suggerimenti in varie direzioni, costituendo una rete di collegamento tra varie prospettive di teorie della clinica. «... A un certo punto mi sono accorta che stavo io stessa non considerando totalmente, così come la maggior parte dei miei pazienti, un aspetto fondamentale. Ovvero l'emozione. A quel punto mi sono come sentita risvegliata da un torpore cognitivo che ormai non mi si addiceva più. Con l'emozione nella mente e nel cuore da lì in poi mi sono avvicinata a tutti i miei pazienti. Ora sì che la relazione funzionava.» "Emozioni spezzate" non è solo un viaggio nel cuore dell'uomo, ma è anche un validissimo strumento di lavoro per gli psicoterapeuti: un trattato di psicodiagnostica e pratica psicoterapeutica che può dare utili suggerimenti in varie direzioni, costituendo una rete di collegamento tra varie prospettive di teorie della clinica. «... A un certo punto mi sono accorta che stavo io stessa non considerando totalmente, così come la maggior parte dei miei pazienti, un aspetto fondamentale. Ovvero l'emozione. A quel punto mi sono come sentita risvegliata da un torpore cognitivo che ormai non mi si addiceva più. Con l'emozione nella mente e nel cuore da lì in poi mi sono avvicinata a tutti i miei pazienti. Ora sì che la relazione funzionava.»