PROSPETTIVA ROVESCIATA (LA) di FLORENSKIJ PAVEL ALEKSANDROVIC; DELL'ASTA A. (CUR.)
PROSPETTIVA ROVESCIATA (LA) - FLORENSKIJ PAVEL ALEKSANDROVIC; DELL'ASTA A. (CUR.)

PROSPETTIVA ROVESCIATA (LA)

FLORENSKIJ PAVEL ALEKSANDROVIC; DELL'ASTA A. (CUR.)

ADELPHI

14,00
  • Macrosettore: SAGGISTICA
  • Settore: ARTE
  • Collana: PICCOLA BIBLIOTECA ADELPHI   nà 749
  • Data di pubblicazione: 12/03/20
  • Prezzo di listino: 14,00
  • Disponibilità: Disponibile in libreria
  • Reperibilità:
  • ISBN: 9788845934636

Abstract / quarta di copertina

A un primo sguardo, molte delle più significative icone russe del XIV e XV secolo sembrano viziate da assurde incongruenze, violazioni inspiegabili del canone prospettico e della conseguente 'unità' della rappresentazione: edifici di cui vengono raffigurati insieme la facciata e i muri laterali; libri (i Vangeli) di cui si scorgono tre o addirittura tutte e quattro le coste; volti con «superfici del naso e di altre parti» che non dovrebbero vedersi; e, a sintesi di tutto, un policentrismo che fa coesistere «piani dorsali e frontali». Eppure, simili icone 'difettose' - fondate proprio sull'eresia di prospettive «rovesciate» - risultano infinitamente più creative ed espressive rispetto ad altre più corrette, ma inerti. Come mostra Pavel Florenskij in questa perorazione - con un excursus storico che si estende dalle scenografie del teatro tragico greco ai vertici della pittura rinascimentale e oltre -, quelle violazioni, lungi dal dipendere da una «grossolana imperizia nel disegno», sono «estremamente premeditate e consapevoli». Di più: riassumono una ribellione, cognitiva prima che estetica, alla stessa egemonia della rappresentazione prospettica e alla sua presunzione di detenere «l'autentica parola del mondo». Ne deriva una sorta di invettiva, in cui il regesto delle carenze della prospettiva lineare e della visione del mondo che la presuppone si traduce, a contrario, in quello dei caratteri richiesti dall'«arte pura»: la sola che ci permetta di accedere - come le dorate «porte regali» dell'iconostasi - all'«essenza delle cose» e alla «verità dell'essere».